Un
futuro per il Malaspina di Massa
Sulle
cronache e Tv locali appaiono spesso notizie di ritrovamenti archeologici
sul territorio massese, alle quali si associa la richiesta insistente
di un museo per la loro esposizione.
Questo è avvenuto nel passato ma ancora più frequentemente
avviene oggi, con l’accresciuto interesse dei cittadini per
ciò che riguarda la storia locale.
Vorrei, tuttavia, far conoscere che a Massa l’Istituto Lunigianese
dei Castelli – oggi Istituto Valorizzazione Castelli –
creò intorno al 1970, soprattutto per l’impegno del
noto studioso lunigianese Prof. Augusto Cesare Ambrosi, un piccolo
e significativo museo, raccogliendo reperti scoperti durante il
restauro del castello Malaspina e ritrovati anche sul territorio
circostante.
Proprio i consistenti interventi di recupero che coinvolsero il
castello suggerirono il magazzinaggio dei reperti in un luogo al
momento più sicuro, e cioè nei locali della biblioteca
civica. Successivamente finirono nel “deposito” della
Soprintendenza Archeologica di Firenze, il quale ha sede proprio
in una stanza del castello Malaspina, raccolti in oltre un centinaio
di cassette, inventariati e descritti.
La causa prima del mancato ripristino del museo nel castello credo
sia da attribuire alla programmazione museale in Toscana per cui
le bacheche al Malaspina rimangono tristemente vuote.
L’Istituto Valorizzazione Castelli, tuttavia, sta lavorando
da diversi anni affinché i reperti siano esposti nuovamente
e con impianto scientificamente moderno, tale che possa adempiere
anche finalità didattiche.
Per questo motivo un anno fa è stata presentata al Comune
di Massa e alle Soprintendenze B.B. A.A.A. di Pisa e di Firenze
una dettagliata proposta – definita dall’architetto
Nicola Gallo – di assetto ed uso delle varie stanze e dei
saloni dell’area rinascimentale del castello Malaspina, con
l’obiettivo di far conoscere la storia della città,
del castello e delle famiglie che lo abitarono. È proprio
all’interno di questa proposta che trova ampio spazio l’esposizione
dei reperti archeologici.
La valorizzazione del castello Malaspina con le aree archeologiche
circostanti, dell’antica chiesa del Carmine – che sarà
oggetto di un convegno organizzato dall’I.V.C. per il mese
di ottobre e di cui prossimamente si comunicheranno i dettagli –
e la sistemazione del verde del colle costituiscono, infatti, nel
loro armonico insieme un obiettivo che istituzioni e cittadini devono
proporsi per la rinascita culturale e turistica di Massa.
Il Presidente I.V.C.
Domenico Nino Mignani
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